Nel corso degli anni si sono avvicendati diversi formati utilizzati per la costruzione dei corsi e-learning: buona parte di essi, nonostante l’evoluzione delle tecnologie non si arresti, trovano ancora il loro spazio all’interno di molte aziende.
Per decidere quale adottare, occorre sempre fare una valutazione in base agli obiettivi del cliente e del progetto formativo, per capire quali formati si prestano meglio a soddisfarli.
La scelta è condizionata da:
- le specifiche tecniche della piattaforma
- la necessità o meno di tracciare quanto viene svolto
- il modo in cui si vuole tracciare
- il modo in cui sarà fruito il corso
- ecc.
Per questo è importante conoscere le caratteristiche di ogni standard e-learning .

Cos’è lo SCORM
SCORM è l’acronimo di “Shareable Content Object Reference Model” ed è, attualmente, lo standard più diffuso nel nostro Paese per creare contenuti formativi compatibili con una piattaforma di formazione LMS: Moodle, Docebo, FormaLMS e similari.
L’esordio di questo formato, ossia la versione 1.1, risale al 2001 da parte dell’ ADL (Advanced Distributed Learning), un dipartimento del Ministero per la Difesa degli Stati Uniti.
La versione 1.2 divenne in seguito, e in tempi brevi, lo standard per rendere i contenuti formativi:
- catalogabili
- tracciabili
- riutilizzabili.
Lo SCORM eredita molte caratteristiche dal precedente formato AICC, ma è molto più performante negli ambienti online.
Questo standard ha dominato il mercato per oltre due decenni, anche se inizia a mostrare i suoi anni e a rivelarsi sempre meno adatto alle moderne esigenze di formazione.
Uno dei suoi limiti più evidenti è il tracciamento esclusivo all’interno di un ambiente chiuso (l’LMS), che non lascia la possibilità di espandere l’esperienza formativa al di fuori di esso e nel resto del web, delle app, o del mondo.
Nonostante questo, lo standard che sarebbe dovuto essere il suo successore (Tin Can, oggi chiamato xAPI) stenta a prendere piede nel nostro paese.
Il vantaggio maggiore che offre xAPI rispetto allo SCORM è la possibilità di registrare le attività formative al di fuori dell’LMS: una caratteristica particolarmente utile per quelle realtà che adottano una strategia di formazione improntata al blended learning, ossia mista tra aula e virtuale.
Le versioni di Scorm attualmente più utilizzate, sono:
- SCORM 1.2
- SCORM 2004
SCORM 1.2 è la più diffusa.
SCORM 2004 è disponibile in diverse edizioni: quella più recente è la 4° (aggiornata al 2009), che tra le altre cose prevede nuovi standard per la comunicazione API.
Come si crea un pacchetto SCORM?
Un file in formato Scorm si presenta come un file ZIP, che contiene all’interno i materiali del corso e una serie di istruzioni destinate alla piattaforma di destinazione.
Ogni pacchetto ZIP contiene un file manifesto, denominato sempre imsmanifest.xml, localizzato nella root. Il file manifesto è una sorta di inventario strutturato che descrive il contenuto del pacchetto Scorm ed è fondamentale per il suo corretto funzionamento.
La creazione del pacchetto Scorm è demandato al software di authoring utilizzato: Articulate, Captivate, iSpring, ecc.
Ognuno di questi programmi permette di pubblicare il corso impostandone le caratteristiche, tra cui:
- lo standard (AICC, SCORM, xAPI, CM-5)
- la versione dello standard
- l’edizione della versione
- i criteri in base ai quali l’oggetto didattico si considera completato (il numero di slide visitate se parliamo di un corso, i risultati delle risposte se parliamo di un test).
I vantaggi dello standard SCORM
In sintesi, ecco i tre principali vantaggi dello SCORM:
- permette un monitoraggio accurato sulle attività completate dall’utente
- i partecipanti al corso possono sospendere una lezione o un quiz e poi riprenderli in seguito, ripartendo dallo stesso punto da cui li avevano lasciati
- la presenza di regole di sequenziamento e propedeuticità. È possibile stabilire delle dipendenze tra i vari elementi caricati sull’LMS, in modo che l’accesso a un capitolo o a un quiz sia vincolato al completamento di altre parti.
Più dettagliatamente, è possibile ottenere per ogni utente queste informazioni:
- il tempo di permanenza su un determinato oggetto didattico
- il punteggio ottenuto nei quiz
- l’eventuale completamento
Quando serve?
Lo standard SCORM è indispensabile in molti contesti.
In Italia risulta fondamentale per i corsi di formazione obbligatoria annuale di alcune categorie professionali, grazie alle sue capacità di tracciare i dati di fruizione e di completamento.
La conformità allo standard SCORM è consigliata, in particolare, se:
- viene utilizzato un LMS per erogare e gestire i contenuti di un corso digitale o blended
- si devono progettare contenuti didattici riutilizzabili in altri contesti
- si devono progettare contenuti di apprendimento che tengano traccia delle azioni dei partecipanti
- si devono progettare contenuti personalizzati per i diversi partecipanti, sulla base del loro livello di preparazione (misurabile attraverso test di pre-assessment).
Quando NON serve?
Alla luce delle esigenze normative e formative attuali non utilizzare lo standard SCORM ha poco senso, a meno di non avere per le mani contenuti precedenti costruiti in un altro formato.
Ci sono poche eccezioni a questa regola, in base alle quali può avere senso risparmiare sul budget di adeguamento e/o sulla progettazione:
- si prevede di pubblicare solo materiali di riferimento, statici e non interattivi (ad es. file PDF, PPT, audio, video);
- la piattaforma che ospiterà i materiali non è abilitata per la lettura dello SCORM e richiede altri formati.